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Colesterolo, cos’è e a cosa serve – Portale Integratori

Colesterolo, cos’è e a cosa serve

Tutto quello che c'è da sapere sul colesterolo, il grasso fondamentale per molti processi metabolici che diventa rischioso per il cuore se presente in eccesso nel sangue

di Redazione 5 Giugno 2017

Contenitore a forma di cuore contenente alimenti importanti per ridurre il colesteroloIl colesterolo è un grasso che si trova nel sangue e viene prodotto in gran parte dall’organismo. Appartenente alla classe dei lipidi steroidei, è presente in quasi tutti i tessuti del corpo ed è una molecola indispensabile per molti processi metabolici.

A cosa serve il colesterolo

Il colesterolo ha un ruolo essenziale nella formazione delle membrane cellulari, alle quali conferisce elasticità e permeabilità; contribuisce alla formazione degli acidi biliari, aiutando la digestione di alcuni cibi; è un precursore della vitamina D, che garantisce un corretto metabolismo del calcio e, di conseguenza, la salute delle ossa; e partecipa alla produzione degli ormoni sessuali, quali testosterone ed estrogeni.

I rischi correlati a livelli troppo alti di colesterolo

La centralità del ruolo del colesterolo per un corretto funzionamento del nostro organismo non deve però far dimenticare che se il suo livello nel sangue diventa troppo elevato (ipercolesterolemia), aumenta il rischio di andare incontro a malattie cardiovascolari gravi, come infarto e ictus.

Colesterolo buono (LDL) e colesterolo cattivo (HDL)

Immagine di vasi sanguigni in sezione, con placca aterosclerotica
Placca aterosclerotica

Benché esista un solo tipo di colesterolo, per comodità si è soliti operare una distinzione tra colesterolo buono e colesterolo cattivo. Vediamo perché. Come tutti i grassi, il colesterolo può raggiungere il sangue solo legandosi ad altre molecole, le lipoproteine. Queste proteine sono di due tipi, a seconda del loro peso molecolare: lipoproteine a bassa densità (Low Density Lipoprotein, o LDL) e lipoproteine ad alta densità (High Density Lipoprotein, o HDL).

Solo le proteine a bassa densità molecolare (LDL) rappresentano un rischio per il cuore perché possono favorire lo sviluppo di placche aterosclerotiche sulle pareti dei vasi sanguigni, inducendo irrigidimento delle arterie e facendo quindi crescere il rischio di infarto e ictus. Questo accade perché le LDL, se presenti in eccesso nel sangue, vanno incontro a processi di ossidazione.

Le proteine ad alta densità molecolare, invece, oltre ad essere innocue, hanno una funzione protettiva: le HDL concorrono a rimuovere il colesterolo dalle arterie, riportandolo al fegato, dove viene metabolizzato. Si evita così l’accumulo di colesterolo nel sangue.

Il meccanismo di autocompensazione

Vaso sanguigno sano in sezione
Vaso sanguigno

La quantità di colesterolo presente nel sangue è legata a numerosi fattori, come la familiarità, lo stress, l’ipotiroidismo o il diabete. Un ruolo importante, però, è rivestito dal suo assorbimento a livello intestinale.

Ogni giorno arrivano mediamente nell’intestino 1.200 mg di colesterolo sintetizzati dal fegato e 300 mg di colesterolo introdotti con gli alimenti. Di questi, circa la metà viene assorbito. Questa percentuale può variare, in ragione della quantità di colesterolo già presente nell’organismo.

Per riportare il metabolismo ai giusti livelli di equilibrio il corpo innesca un meccanismo di autocompensazione: se la concentrazione cellulare è troppo bassa, se ne aumenta la sintesi; se è eccessiva, il colesterolo assorbito e legato alle lipoproteine viene riportato al fegato, che provvede a eliminarlo attraverso la bile.

L’importanza della dieta

Per poter mantenere un buon rapporto fra i due tipi di colesterolo nel sangue è fondamentale raggiungere, quando non sia già presente, un equilibrio tra dieta, stile di vita e terapie. La dieta mediterranea può aiutare a migliorare i livelli di colesterolo e rappresentare un’arma in più per difendersi dalla ipercolesterolemia. I medici consigliano di limitare l’assunzione di grassi saturi, diminuendo il consumo di burro, margarina, carni rosse e dolciumi industriali, per preferire legumi e cerali integrali, che contengono fibre capaci di limitare l’assorbimento del colesterolo.

Se la dieta non basta: integratori e farmaci

In alcuni casi però la dieta da sola non è sufficiente. In questo caso è fondamentale rivolgersi al medico di fiducia per elaborare insieme una strategia vincente contro il colesterolo. Le nuove terapie prevedono l’impiego di integratori e/o farmaci, che possono dare risposte diverse, dalla più modesta alla più importante, a seconda del livello di ipercolesterolemia. A questo proposito è bene sapere che anche gli integratori naturali permettono di ridurre notevolmente il livello di colesterolo nel sangue. “La nutraceutica ha fatto passi da gigante negli ultimi anni, raggiungendo risultati inimmaginabili fino a poco tempo fa”, spiega Francesco Di Pierro, esperto in nutraceutica. In caso di colesterolo alto è infatti possibile miscelare alcune classi di composti naturali e “diminuire la colesterolemia anche di 50, 55 punti percentuali”.


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